Una giovane start-up di Torino ha creato un antifurto gps per biciclette controllabile via smartphone. Sherlock è l’unico progetto italiano ospite al Parlamento inglese.
Sherlock è uno dei più piccoli antifurti Gps mai prodotti ed è talmente interessante da aver ottenuto l’attenzione internazionale nonostante sia una giovane start-up. Un nome che evoca il famoso investigatore inglese Holmes, personaggio uscito dalla penna di Arthur Conan Doyle. Il progetto nasce in collaborazione con il Politecnico di Torino, di cui vi avevamo parlato in occasione di PulsaR.Il riconoscimento della validità del prodotto è internazionale: un finaziamento europeo, un tour di eventi e conferenze per far conoscere il loro prodotto a Amburgo, Barcellona, Copenhagen, Londra. E poi la selezione come unica start-up italiana da parte di SETsquared, importante incubatore universitario di progetti di sviluppo commerciale. Infine l’onore della presentazione con altri progetti alla Camera dei Comuni di Londra e la presentazione di una demo di Sherlock al London Bike Show dal 10 al 14 febbraio.
Sherlock, le caratteristiche dell’antifurto per biciclette con l’app integrata
L’allarme gps traccia la propria bicicletta in tempo reale, con un margine di errore di cinque metri e che permette di ritrovarla in caso di furto. Il tutto controllabile dal proprio smartphone tramite l’app dedicata. Basta registrare la propria bicicletta, creare un profilo con la foto e l’indicazione del modello.
Funziona un po’ come alcuni modelli di smartphone, dove la presenza del gps permette di rintracciare il cellulare finché è acceso. In questo modo Sherlock si dimostra utile anche per ritrovare il punto preciso dove è stata parcheggiata la bici, ottimo per gli smemorati. In caso di furto arriva la notifica push inoltre l’applicazione è in grado di inoltrare la segnalazione alla polizia locale.
Può essere installato liberamente nel manubrio, nel reggisella o nel cambio elettronico e non è visibile dall’esterno. La batteria è ottimizzata per essere in funzione solo quando la bici è in movimento. L’integrazione con Strava permette poi di registrare tempi e distanze percorse, si potrà così partecipare alla comunità dove poter confrontarsi su consigli e informazioni.
La start-up torinese chiede aiuto agli appassionati per prestarsi come beta tester, ovvero provare Sherlock per scorprire se funziona tutto al meglio. L’intenzione è di proporre sul mercato il prodotto nel 2016 dopo la fase di test, promuovendo una campagna di crowdfunding.
Sherlock offre anche lavoro, cercano infatti uno sviluppatore per Android con esperienza per un tempo pieno in telelavoro con base al Politecnico di Torino
Un’altra buona notizia: il team è composto da sei persone rispettando la parità di genere.