Agevolazioni e Normative

Detrazione spese Videosorveglianza 2019: cos’è e come funziona?

Spese videosorveglianza 2019 cos’è come funziona detrazione 50% per gli interventi mirati ad aumentare la sicurezza della casa, quando e a chi spetta?

 

Detrazione spese Videosorveglianza 2019: i contribuenti che hanno sostenuto spese per l’installazione di sistemi di videosorveglianza digitale, allarmi, possono fruire della detrazione 50% delle spese.

Il bonus videosorveglianza 2019 è infatti diverso da credito d’imposta bonus sicurezza previsto per l’anno 2016, in quanto rientra tra gli interventi agevolabili con il bonus ristrutturazioni 2019 e pertanto detraibili fino al 31 dicembre 2019, al 50%.

Vediamo quindi cos’è e come funziona la detrazione spese videosorveglianza.

 

Detrazione spese Videosorveglianza 2019: cos’è?

Che cos’è la detrazione spese Videosorveglianza 2019? La detrazione spese Videosorveglianza 2019, conosciuto anche con il nome di bonus videosorveglianza 2019 o bonus sicurezza 2019 è un’agevolazione fiscale che ha previsto per tutto il 2016, un credito d’imposta a favore dei contribuenti ma che dal 2017, per cui anche nel 2019, rientra nella detrazione bonus ristrutturazione 2019.

La detrazione spese Videosorveglianza prevede nello specifico la possibilità per i contribuenti che hanno sostenuto spese per la videosorveglianza della casa o hanno stipulato contratti privati con società di sorveglianza, di poter detrarre le suddette spese al 50% perché tali interventi rientrano nel bonus ristrutturazioni.

In base alle ultime novità nella legge di bilancio 2019 proroga detrazione spese videosorveglianza.

 

Detrazione spese Videosorveglianza 2019 come funziona?

Detrazione spese Videosorveglianza 2019 come funziona? La detrazione spese videosorveglianza funziona così:

– la detrazione spese videosorveglianza prevede la possibilità per i contribuenti di detrarre le suddette spese, qualora sostenute entro il 31 dicembre 2019.

– la detraibilità delle spese per la videosorveglianza è pari al 50%,

– le spese videosorveglianza sono detraibili con il bonus ristrutturazioni.

– solo alcune tipologie di spese è detraibili ai fini IRPEF e sono solo quelle relative agli immobili, per cui non rientrano i contratti stipulati con società di vigilanza mentre vi rientra l’istallazione di apparecchiature per la videosorveglianza.

– per fuire della detrazione occorre effettuare il pagamento delle spese secondo le regole dell’Agenzia delle Entrate, per cui, solo pagamenti tracciabili con bonifico parlante o ordinario e altri metodi che vedremo nel corso dell’articolo.

– per fuire della detrazione delle spese effettuate nel 2019, occorre che l’intervento sia realizzato a partire dal 1° gennaio 2018.

– per fuire della detrazione occorre presentare la dichiarazione dei redditi tramite modello 730 o Modello Redditi e ripartire la detrazione totale in 10 quote annuali.

 

Spese videosorveglianza detraibili 2019: quali sono?

Quali sono le spese videosorveglianza detraibili nel 2019?

Per quanti sostengono spese per la videosorveglianza privata nel corso del 2019, è prevista la possibilità, di fruire del bonus sicurezza 2019 e videosorveglianza, ossia, della detraibilità delle spese al 50% in quanto tali interventi rientrano tra quelli agevolabili con il bonus ristrutturazione.

Interventi finalizzati a prevenire il rischio di atti illeciti da parte di terzi, per cui per prevenire: furti, aggressioni, sequestri di persone, ed ogni altro reato che comporti la violazione dei diritti giuridicamente protetti, come ad esempio:

  • rafforzamento, sostituzione o installazione di cancellate o recinzioni murarie degli edifici;
  • grate sulle finestre o loro sostituzione;
  • porte blindate o rinforzate
  • serrature, lucchetti, catenacci, spioncini;
  • installazione di rilevatori di apertura e di effrazione sui serramenti;
  • saracinesche;
  • tapparelle metalliche con bloccaggi;
  • vetri antisfondamento;
  • casseforte a muro;

Fotocamere o cineprese collegate con centri di vigilanza privati: vi rientrano anche:

  • Perizie;
  • Sopralluoghi;
  • Progettazione;
  • Telecamere per videosorveglianza.
  • Apparecchi rilevatori di prevenzione antifurto e relative centraline.

La detrazione spese videosorveglianza non spetta invece per i contratti stipulati con gli istituti di vigilanza.

 

Spese videosorveglianza 2019 come pagarle?

Ai fini di detrazione spese videosorveglianza come si deve pagarle? Le spese di videosorveglianza ed in generale, gli interventi agevolabili con il bonus ristrutturazione 2018, devono essere pagati tramite:

  • bonifico parlante;
  • bonifico bancario o postaleda quale si evinca:
    • causale del versamento con l’apposito riferimento di legge: articolo 16-bis del Dpr 917/1986;
    • codice fiscale del beneficiario della detrazione;
    • codice fiscale o numero di partita Iva del beneficiario del pagamento.
    • ritenuta dell’8% a titolo di acconto dell’imposta sul reddito dovuta dall’impresa che effettua i lavori.

Le spese che non possono essere pagate tramite bonifico come:

  • oneri di urbanizzazione;
  • diritti per concessioni;
  • autorizzazioni e denunce di inizio lavori;
  • ritenute fiscali sugli onorari dei professionisti;
  • imposte di bollo,

possono essere assolte con altre modalità di pagamento.

 

Detrazione spese videosorveglianza 2019 come fare ad ottenerla?

Detrazione spese videosorveglianza 2019 come si fa a farsela riconoscere dallo Stato? Per ottenere la detrazione delle spese di videosorveglianza, occorre:

  • indicare nella dichiarazione dei redditi i dati catastali identificativi dell’immobile e, se i lavori sono effettuati dal detentore, gli estremi di registrazione dell’atto che ne costituisce titolo e gli altri dati richiesti per il controllo della detrazione.
  • Deve essere inviata alla ASL competente per territorio una comunicazione (con raccomandata A.R. o altre modalità stabilite dalla Regione);
  • Si deve essere in possesso dei seguenti documenti: i contribuenti che usufruiscono dell’agevolazione devono conservare ed esibire, a richiesta degli uffici, i documenti indicati nel provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle Entrate del 2 novembre 2011.
    • ricevuta del bonifico, fatture o le ricevute fiscali;
    • domanda di accatastamento, se l’immobile non è ancora censito;
    • ricevute di pagamento IMU qualora dovuta;
    • delibera dell’assemblea circa l’approvazione dell’esecuzione dei lavori e tabella millesimale di ripartizione delle spese, per gli interventi sulle parti condominiali
    • dichiarazione di consenso all’esecuzione dei lavori del possessore dell’immobile, per gli interventi effettuati dal detentore dell’immobile;
    • concessioni, autorizzazioni, ecc qualora obbligatorie, altrimenti dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà in cui indicare la data di inizio dei lavori e attestare che gli interventi realizzati rientrano tra quelli agevolabili.

fonte: GuidaFisco

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